Su 360.000 richieste risorse per solo 6.300-7.000 beneficiari
Per il 2025 sono arrivate all’INPS circa 360.000 domande per il bonus psicologo: un segnale del bisogno reale e massiccio di supporto psicologico nel Paese. Di queste, però, le stime realistiche indicano che saranno accettate solamente 6.300 richieste - cioè poco meno del 2% delle domande presentate. Alcune fonti parlano addirittura di un massimo di 7.000 beneficiari, a seconda dei fondi effettivamente disponibili dopo l’istruttoria.
Questo dato - 360.000 contro 6.300–7.000 - evidenzia in modo netto quanto il bonus sia una misura fortemente selettiva: la domanda nettamente supera le risorse stanziate. In altre parole, anche rispettando tutti i requisiti (ISEE, residenza, domanda corretta), la probabilità di ottenere il contributo resta molto bassa.
Per chi fa domanda, conoscere queste cifre è fondamentale. Vuol dire che servono ISEE molto bassi e domanda immediata per avere qualche speranza di rientrare fra i beneficiari - ogni esitazione può significare restare fuori.
Chi può ottenere il Bonus Psicologo 2025 e come funziona la selezione
Per il 2025 i requisiti di accesso fissati da INPS e Ministero della Salute sono sostanzialmente due: residenza in Italia e ISEE in corso di validità non superiore a 50.000 euro, ordinario o corrente. Non basta però rientrare nel tetto: il bonus viene assegnato in base a una graduatoria per Regione e Provincia autonoma, ordinata per ISEE crescente e, a parità di ISEE, per ordine cronologico di presentazione della domanda. In pratica chi ha l’ISEE più basso e ha presentato la domanda per primo si colloca in cima alla lista. Il decreto attuativo e la circolare INPS 124/2025 ribadiscono che il contributo è rivolto a persone in condizioni di disagio psicologico che possano beneficiare di un percorso psicoterapeutico presso specialisti privati iscritti all’elenco degli psicoterapeuti, con limiti di spesa definiti a livello nazionale e ripartiti tra Regioni e Province autonome. In questa cornice, gli esclusi non lo sono perché “non ne hanno diritto” in astratto, ma perché le risorse si esauriscono prima che la graduatoria arrivi alla loro posizione.
Importi, fasce ISEE e valore effettivo del contributo
Dal 2023 in poi, grazie alla legge di bilancio e al decreto 24 novembre 2023, l’importo massimo del bonus è stato portato a 1.500 euro per persona, parametrato alle fasce ISEE con un tetto fisso di 50 euro a seduta. Per il 2025 INPS e Ministero confermano la struttura a tre livelli: ISEE inferiore a 15.000 euro con contributo massimo di 1.500 euro, ISEE tra 15.000 e 30.000 euro con massimo 1.000 euro, ISEE tra 30.000 e 50.000 euro con massimo 500 euro. Questo significa che chi rientra nella fascia più bassa può coprire un numero di sedute sensibilmente maggiore rispetto a chi si colloca nella fascia medio-alta, pur pagando comunque eventuali differenze di tariffa se il costo orario del professionista supera i 50 euro riconosciuti dall’INPS. Il contributo è riconosciuto una sola volta per ciascun richiedente e non si cumula con altri aiuti analoghi; soprattutto, non viene versato al cittadino, ma direttamente allo psicologo che ha erogato la prestazione, secondo le modalità di fatturazione e rendicontazione stabilite dall’Istituto.
| Fascia ISEE | Importo massimo | Contributo per seduta |
|---|---|---|
| fino a 15.000 € | 1.500 € | fino a 50 € |
| 15.000–30.000 € | 1.000 € | fino a 50 € |
| 30.000–50.000 € | 500 € | fino a 50 € |
Quando si presentano le domande e cosa è successo nel 2025
Per il 2025 la finestra di domanda è stata fissata tra il 15 settembre e il 14 novembre, tramite il servizio online “Contributo sessioni psicoterapia” accessibile con SPID, CIE o CNS. Le indicazioni operative contenute nella circolare INPS 124/2025 e nella pagina dedicata sul sito del Ministero della Salute confermano che il possesso di un ISEE valido al momento della domanda è condizione essenziale: se l’ISEE non risulta presente o non è in corso di validità, la richiesta non può essere accolta. Come già evidenziato da Repubblica, a fronte di risorse pari a circa 9,5 milioni di euro e un massimale per beneficiario di 1.500 euro, il numero di persone che riescono a ottenere il bonus rimane limitato a poche migliaia, mentre il volume di domande supera di gran lunga la capienza del fondo, replicando lo squilibrio già visto nel 2024, quando a fronte di oltre 400.000 richieste i beneficiari effettivi sono stati poche migliaia.
Graduatorie definitive 2025: dove si vedono e cosa significano
Terminate le domande, INPS redige le graduatorie regionali e per Province autonome, pubblicandole nell’area personale del portale, con indicazione chiara di ammessi, esclusi e posizioni in lista. Le graduatorie definitive appena pubblicate chiudono il cerchio: chi è ammesso riceve, sempre tramite area riservata, la comunicazione con l’importo riconosciuto e un codice univoco da consegnare al professionista per l’attivazione delle sedute; chi è escluso può comunque verificare la propria posizione e farsi un’idea della soglia ISEE di fatto necessaria per rientrare, tenendo conto delle risorse effettivamente disponibili nella propria Regione. Il Ministero della Salute ricorda che il finanziamento per le annualità 2024 e 2025 è ripartito tra i territori in base a un decreto specifico che distribuisce i fondi sulla base di criteri demografici e di bisogno, mentre l’art. 22-bis del decreto-legge 145/2023 e il successivo decreto del 17 dicembre 2024 disciplinano il rifinanziamento e lo scorrimento delle graduatorie già esistenti. Questo spiega perché, a parità di ISEE, si possono avere esiti diversi tra Regioni con budget e platee molto differenti.
I 270 giorni e la regola dei 60 giorni: le nuove scadenze operative
Il punto che ha fatto discutere di più, e che Repubblica sottolinea, è la finestra temporale per usare il bonus: dai documenti ufficiali INPS risulta che i beneficiari del 2025 hanno 270 giorni di tempo dalla pubblicazione del messaggio che comunica il completamento delle graduatorie per utilizzare il contributo tramite il codice univoco assegnato. Trascorso questo termine, il codice viene annullato automaticamente e il bonus non è più fruibile, anche se l’importo non è stato utilizzato per intero. A questo si aggiunge una novità sostanziale introdotta proprio dal 2025: chi non effettua almeno una seduta entro 60 giorni dalla comunicazione di accoglimento della domanda decade dal beneficio e l’INPS procede a un unico scorrimento delle graduatorie, assegnando le risorse liberate a nuovi beneficiari in ordine di graduatoria. In pratica non basta essere ammessi: bisogna muoversi subito, prenotare il prima possibile e far confermare dallo psicologo la prima seduta entro i 60 giorni, altrimenti l’agevolazione si perde e viene riassegnata.
Come usare concretamente il Bonus Psicologo 2025
Una volta ammessi, l’utilizzo del bonus passa per tre passaggi pratici: scelta del professionista, attivazione del codice e calendarizzazione delle sedute. Il beneficiario deve innanzitutto selezionare uno psicoterapeuta privato che abbia aderito alla misura, iscritto all’albo degli psicologi e abilitato all’uso della piattaforma INPS; spesso gli ordini regionali e il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi mettono a disposizione elenchi o indicazioni sui professionisti aderenti. Comunicato il codice univoco, il professionista inserisce i dati delle sedute man mano che vengono svolte e fattura direttamente all’INPS la parte coperta dal bonus, fino ai 50 euro per seduta riconosciuti. Il cittadino può dover integrare di tasca propria l’eventuale differenza rispetto alla tariffa piena e, una volta esaurito il plafond, può scegliere se proseguire privatamente. Tutta la gestione amministrativa passa dal canale INPS, senza rimborsi ex post al beneficiario, il che riduce il rischio di errori e contestazioni, ma richiede che il professionista sia correttamente accreditato e sappia usare la procedura.
Cosa succede se non si trova uno psicologo o si parte in ritardo
Uno dei problemi più frequenti, specie nelle aree metropolitane, è la difficoltà a trovare uno psicologo aderente con disponibilità compatibile con le scadenze dei 60 e dei 270 giorni. In questi casi non esistono canali privilegiati: se il primo professionista contattato non ha posto o non aderisce alla misura, è necessario contattarne altri, anche spostandosi in Comuni diversi se necessario. Se non viene confermata almeno una seduta entro 60 giorni dalla comunicazione di accoglimento, il bonus decade e si attiva lo scorrimento della graduatoria, senza possibilità di “recuperare” in seguito; se invece la prima seduta viene effettuata nei termini ma il beneficiario non riesce a usare tutta la somma entro i 270 giorni, la quota residua si perde allo scadere del termine. In nessuno dei due casi è previsto un rimborso alternativo o un utilizzo parziale oltre i limiti temporali stabiliti, perché i decreti attuativi e i messaggi INPS vincolano esplicitamente l’efficacia del codice univoco sia al rispetto dei 60 giorni per la prima seduta sia al rispetto del termine massimo complessivo.
Il ruolo dell’ISEE e il collegamento con il calcolo online
Nel Bonus Psicologo l’ISEE non è un dettaglio amministrativo ma l’elemento che decide tutto: accesso al bando, posizione in graduatoria, importo assegnato e probabilità di rientrare negli eventuali scorrimenti. Molti esclusi scoprono solo dopo la pubblicazione delle graduatorie che il proprio ISEE era di poco superiore alla soglia “di fatto” che ha determinato il taglio degli ammessi nella loro Regione. Per evitare sorprese, ha senso lavorare sull’ISEE in anticipo: verificare la propria situazione, stimare l’indicatore tenendo conto di redditi, patrimoni, affitti e composizione del nucleo familiare, e capire in quale fascia ci si posiziona. Per questo può essere utile usare un simulatore ISEE online come quello di CodFis, che elabora i dati direttamente nel browser senza inviarli a server esterni e permette di vedere come piccoli cambiamenti incidono sull’indicatore. Un controllo preliminare consente di capire subito se ha senso puntare al massimale da 1.500 euro o se realisticamente ci si muoverà nella fascia intermedia o alta.
Cosa aspettarsi per le prossime edizioni
Dal punto di vista normativo il Bonus Psicologo non è più una misura “spot”: grazie alla legge di bilancio 2023 e ai successivi decreti di riparto, il contributo è stato reso strutturale, con stanziamenti ripetuti per il 2023, 2024 e 2025 e la prospettiva di rifinanziamenti successivi. Allo stesso tempo, i numeri pubblicati da INPS e ripresi dalla stampa mettono sul tavolo un problema: a fronte di milioni di persone con bisogno di supporto psicologico e centinaia di migliaia di domande, anche con i rifinanziamenti si riescono a coprire solo poche migliaia di beneficiari l’anno. È probabile che il dibattito politico si concentri su due fronti: da un lato l’eventuale aumento delle risorse e l’ulteriore semplificazione delle procedure, dall’altro il potenziamento di strumenti complementari come lo psicologo di base nei servizi sanitari territoriali. Per chi guarda al bonus come opportunità concreta, la strategia resta una sola: tenere monitorate le finestre di domanda, curare l’ISEE e, se si viene ammessi, organizzare le sedute in modo da rispettare senza esitazioni il doppio vincolo dei 60 e dei 270 giorni 😊