1. IRPEF 2026: come cambiano aliquote e scaglioni
Il cuore della manovra è il taglio dell’IRPEF per i redditi medio–bassi. La bozza di Legge di Bilancio prevede la rimodulazione degli scaglioni con una riduzione dell’aliquota sul secondo scaglione, mentre per i redditi più elevati resta una tassazione invariata o leggermente più pesante, in un’ottica di maggiore progressività.
| Fascia di reddito annuo | Aliquota 2025 | Bozza 2026 |
|---|---|---|
| fino a 28.000 € | 23% | 23% (invariata) |
| 28.000 – 50.000 € | 35% | 33% (ridotta) |
| oltre 50.000 € | 43% | 43% (invariata o con micro–ritocchi) |
Per lavoratori dipendenti e pensionati nella fascia 28–50 mila euro, il beneficio è immediato in busta paga: qualche decina di euro al mese, che su base annua può valere anche 300–400 € di imposta in meno.
2. Misure per famiglie e lavoratori
Sul fronte delle famiglie la manovra conferma e ritocca alcune agevolazioni:
- rafforzamento delle detrazioni per figli a carico e spese di istruzione, in coordinamento con l’Assegno Unico;
- estensione della detrazione per il lavoro dipendente, che diventa più generosa per chi ha redditi fino a circa 25–30 mila euro;
- proroga (con possibili modifiche) di alcuni bonus sociali per bollette e affitti a favore dei nuclei in difficoltà.
Resta centrale l’obiettivo di sostenere il potere d’acquisto delle famiglie a reddito medio, quelle più colpite dall’inflazione e dal rialzo dei tassi negli ultimi anni.
3. Bonus casa e agevolazioni per chi ristruttura
La Legge di Bilancio 2026 non introduce un nuovo “superbonus”, ma punta a rendere più stabile e prevedibile il quadro dei bonus edilizi. Nelle bozze circolate viene confermata la detrazione per ristrutturazioni “classica” e il bonus per l’efficienza energetica, con percentuali più contenute ma spalmate su più anni, per rendere la spesa sostenibile per lo Stato.
Restano inoltre possibili ulteriori aggiustamenti su:
- bonus barriere architettoniche;
- bonus mobili ed elettrodomestici efficienti;
- incentivi per piccoli interventi di efficientamento energetico.
L’idea di fondo è spostare l’attenzione dai maxi cantieri ad alto costo verso interventi più mirati ma diffusi, soprattutto a favore dei condomìni medio–piccoli.
4. Imprese: superammortamento, ZES e partite IVA
Per le imprese la manovra rilancia una versione aggiornata del superammortamento: per gli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati tra il 2026 e il 2028 è prevista una maggiorazione del costo fiscalmente riconosciuto (fino a +50% nel 2026, con percentuali decrescenti negli anni successivi).
I beni agevolati sono in generale macchinari, impianti e attrezzature destinati a strutture produttive situate in Italia; l’incentivo è cumulabile, entro certi limiti, con i crediti d’imposta 4.0 per la trasformazione digitale.
Per il Mezzogiorno viene rifinanziato il credito d’imposta legato alla ZES unica, con aliquote più generose per piccole e medie imprese, proprio per spingere nuovi investimenti in impianti produttivi nel Sud.
Buone notizie anche per le partite IVA in regime forfettario: la bozza conferma la soglia di ricavi a 85.000 € e mantiene le aliquote agevolate (15%, con riduzione al 5% per i primi cinque anni in presenza dei requisiti).
5. IVA, compensazioni e controlli più stretti
Un capitolo importante è quello della lotta all’evasione. Secondo gli schemi di manovra circolati, nel 2026 verranno rafforzati:
- i poteri di liquidazione automatizzata dell’IVA in base alle fatture elettroniche e ai corrispettivi telematici;
- i limiti alla compensazione dei crediti d’imposta, con soglie più basse oltre le quali scatteranno controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate;
- i blocchi per chi continua a usare compensazioni “creative” non supportate da dichiarazioni fiscali regolari.
L’obiettivo dichiarato è ridurre il tax gap, ma per imprese e professionisti questo significa maggiore attenzione alla gestione dei crediti e alla tempestività delle dichiarazioni.
6. Criptovalute e asset digitali
Nella bozza di Legge di Bilancio compare anche un capitolo dedicato a criptovalute e token digitali, in linea con il regolamento europeo MiCA: per molte tipologie di cripto–attività viene prevista un’aliquota unica del 26% sui redditi e proventi, con esenzioni mirate per alcune operazioni (ad esempio lo scambio tra euro e token o il rimborso del valore nominale).
L’idea è dare maggiore certezza fiscale a chi opera nel settore, evitando zone grigie che hanno caratterizzato gli anni passati.
7. Cosa significa in pratica per te
In attesa dell’approvazione definitiva, il consiglio è di:
- simulare l’IRPEF 2026 sul tuo reddito per capire il risparmio effettivo;
- se hai un’impresa, valutare investimenti in beni strumentali da programmare nel triennio 2026–2028 per sfruttare il superammortamento;
- tenere sotto controllo compensazioni e crediti d’imposta, per non superare le nuove soglie senza le necessarie verifiche preventive;
- confrontare sempre diverse simulazioni (commercialista, software, strumenti online) prima di prendere decisioni importanti.
Appena la Legge di Bilancio 2026 sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, sarà necessario aggiornare calcoli e strategie sulla base del testo definitivo.